giovedì 24 maggio 2018

La canzone di Orlando

La chanson de Roland, composta verso la seconda metà dell'XI secolo, è la più famosa oltre che la più antica tra le cosiddette canzoni di gesta della letteratura francese medievale. Il poema riprende un fatto storico: la spedizione militare effettuata da Carlo Magno contro gli  arabi in spagna nel 778 che si conclude con l'annientamento della retroguardia dell'esercito franco, guidata da Rolando al passo di Roncisvalle, sui pirenei, a opera di montanari baschi, alleati dei saraceni stessi, in concomitanza con la ripresa delle crociate avvenuta nell'epoca di stesura dell'opera letteraria.

il riscatto di Celso

Il filosofo Origene (185ca.-253ca) si è impegnato, come molti Padri della Chiesa, nella difesa della nuova religione, il cristianesimo, contro gli attacchi della cultura pagana. In particolare, Origene ha lasciato un'opera, Contro Celso, che prende d mira un esponente della seconda sofistica, il quale difende il logos, la ragione, e il nomos, la legge, contro il pericolo di instabilità rappresentato dal fenomeno in ascesa del cristianesimo. Grazie a Origene, il suo accusatore, si conserva il nome di Celso, del quale si sono perse le opere. E Celso, secondo l'articolo di Marco Rizzo, apparso sul Corriere della sera, si prende una rivincita, perché oggi si può constatare come la chiesa si sia a sua volta appellata, più volte, nel corso dei tempi, alla ragione e alla legge per la propria legittimazione.
  • Epicuro è uno dei rappresentanti filosofici dell'ellenismo; Origene considera Celso un epicureo, perché equipara epicureismo ed ateismo in realtà sembra che Celso appartenesse alla seconda sofistica, nata sotto l'imperatore Adriano. Più che negare l'esistenza degli dei, in realtà Epicuro nega il loro interesse per le vicende umane.

I "maestri" di Clemente Alessandrino

Dag Tessore sottolinea l'importanza del fatto che Clemente Alessandrino sia vissuto solo un secolo dopo Gesù. A questo proposito, riporta un passo di Clemente.
  • Attraverso la diretta "linea educativa" Cristo-Giovanni-Panteno-Clemente, quest'ultimo ha potuto rsccogliere gli insegnamenti trasmessi per via orale, di bocca in bocca, da coloro che hanno condiviso l'esperienza stessa di Gesù.

mercoledì 23 maggio 2018

Educazione e salvezza

Nel 610 Maometto riceve la rivelazione
che sarà poi messa per iscritto nel Corano. L'opera non presenta trattazioni organiche, ma fornisce le indicazioni utili al buon credente. Esso ha quindi, nell'insieme, un carattere educativo in vista della salvezza personale da ottenere nell'altra vita. Sono disseminate poi qui e là effettive indicazioni di carattere pedagogico sul comportamneto che i figli devono tenere verso i genitori, ma anche sul modo in cui quessti devono allevare la propria prole.
  • Il Dio dell'islam è da un lato severo, e quindi può ricordarci più ricordarci più il signore dell'Antico testamento che quello dei Vangeli; d'altra parte egli è però disposto d accogliere coloro che si pentono.
  • La sorte di ciascuno dipende dal comportamento tenuto in vita: questo significa affermare che ciascuno sarà "il contabile di se stesso".

Il mondo è ordinato

Severino Boezio 8475/480 ca.-527), oltre a scritti dedicati alle arti liberali, ha composto La consolazione della filosofia, scritto in carcere tra il 523 e il524: in questa opera immagina che, nelle vesti di un'anziana donna, gi appaia la Filosofia per rivelargli che il mondo non è caotico ma ordinato.
  • Filosofia dimostra a Boezio che egli dà così importanza a eventi della sua vita, come l'essere "esule" e sbagliato dei propri beni, per la malattia che ha offuscato la sua ragione.
  • Alla fine Boezio riconquista una scintilla di verità, dalla quale potrà riacquistare la salute; è la verità che ci salverà, e questa  è la consolazione che nei mali può fornire la filosofia.

Dalla Regola: severità e comprensione nell'educazione

Nelle indicazioni "pedagogiche" della Regola  di Benedetto da Norcia
oscilla tra severità e comprensione: arriva a raccomandare di "battere" i fanciulli che sbagliano, ma raccomanda anche comprensione e discrezione nei confronti di coloro che hanno errato per motivi che risiedono nel profondo della propria coscienza.
  • L'antifona è un breve canto che si esegue ad apertura e a fine di ogni versetto del salmo recitato.
  • Le punizioni verranno commisurate non solo sulla base dei comportamenti e del rispetto mostrato verso la comunità e le sue regole, ma prendendo in considerazione anche la motivazioni delle azioni commesse.

A cosa serve il linguaggio?

Ne il Maestro, Agostino d'Ippona (354-430) immagina, secondo l'esempio dei dialoghi platonici, di cercare la verità in un dialogo serrato con il figlio Adeodato. Nel passo che apre l'opera si anticipa già la conclusione: il linguaggio non serve a trasmettere la conoscenza, ma a richiamare ala mente ciò che è già depositato nella nostra anima.
  • Il passaggio "insegnare tramite il richiamo alla memoria" ci ricorda la teoria della reminiscenza di Platone che, però, viene cristianizzato, come si capisce bene della conclusione de Il Maestro, nel quale si parla del "maestro interiore".